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Goodbye, Eri (di Tatsuki Fujimoto)

   Come si fa a parlare di un’opera che ti ha travolto, senza cadere nel banale? Impossibile. Penso che questa sarà la recensione più corta che abbia mia fatto perchè l’unica cosa che mi sento di dirvi è: leggete Goodbye, Eri e non ve ne pentirete. Un manga enorme, autoriale, bellissimo in tutto. Ripeto: leggete Goodby, Eri e non ve ne pentirete. 
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La Nave Di Teseo vol.4 (di Toshiya Higashimoto)

Confesso che quando iniziai a leggere il primo volume di La Nave di Teseo, pensavo sì di iniziare una buona lettura fatta di mistero e tinte noir ma non immagino di iniziare un viaggio così oscuro e maturo come invece si sta rivelando essere col volume 4.  Credo che questo volume sia da considerarsi un passaggio essenziale per un cambio di rotta che dona al racconto tinte crude, carnali e risvolti inimmaginabili. Con quello che succede in questo volume, si potrebbe pensare che le variabili a disposizioni si moltiplichino all’infinito, dando al racconto ulteriore materiale per sviscerare ogni singolo dettaglio che la storia ci propone.  Sono rimasto anche molto colpito in modo positivo, dalla capacità di Higashimoto nel riuscire a imbastire il tutto in modo estremamente convincere e poco tirato però capelli, con una capacità mostruosa nella gestione della griglia grafica. Ci sono momenti in cui vi dimenticherete totalmente di star leggendo un manga, vi sembrerà di guardare un film da qu

Ranking of Kings vol.1 (di Sousuke Toka)

  È un periodo in cui le letture stanno dando grandissime soddisfazioni e questo mese di giugno mi ha appena dato in pasto una nuova serie che potrebbe davvero essere la serie cult dei prossimi anni. Parlo di Ranking of Kings, del mangaka Sousuke Toka, che sotto un’apparenza di leggerezza e stupidità, cela un piccolo gioiello fatto di tematiche dure, mai banali e in alcuni casi anche scomode.  Bojji è il bambino protagonista di questa storia, futuro erede al trono del regno di suo padre, che si ritrova ad essere sordo e ritenuto stupido dai suoi sudditi. Ci vorrà poco a capire che questa è l’apparenza e che se ci si sofferma a riflettere e a vedere le cose da angolazioni diverse, la realtà ci apparirà molto più complessa e stratificata.  Che volume! Che personaggio! E quante emozioni! Tutte introdotte da un colpo di scena diverso, mai pilotato, anzi, si ha l’impressione che venga da sè da quanto naturale si palesa.  Ripeto: Ranking of Kings ha tutte le carte in regola per poter essere

La Nave Di Teseo vol.3 (di Toshiya Higashimoto)

  La Nave Di Teseo continua a confermarsi uno dei manga seinen thriller più interessanti tra le nuove uscite. Questo volume 3 continua a confermare le ottime impressioni avute nei volumi precedenti e ci dà conferma che la storia è ben lontana dall’essere guidata dai soliti cliché di genere. Anche gli argomenti iniziano ad aumentare, andando a scavare nella profondità del torbido umano, dandoci tratti di oscenità e di orrore puro. L’aspetto angosciante della storia, viene ulteriormente enfatizzato anche dall’ambiente in cui si sviluppa la trama, un paesino di montagna che sta per diventare vittima di una tempesta di neve mai vista prima. I personaggi sono in attesa del catastrofico evento e noi lettori ne sentiamo il peso, fisico e morale. La Nave Di Teseo si dimostra quindi più che un mero racconto di genere con delitto, indagine e colpevole. Poco alla volta sta scoprendo la sua vera natura e la sua volontà di essere uno strumento d’analisi sociale. Quella società più brutta che speso

Evol - vol.1 (di Atsushi Kaneko)

 In questi giorni in cui scrivo, mi trovo in trasferta nella mia città, Pavia. Tra le tante cose che cerco di fare nei pochissimi giorni in cui vengo qui, c’è anche quello di andare nella mia storica fumetteria. Vado per svuotare la casella e vado, soprattutto, per scambiare quattro chiacchiere con i miei amici storici di balloons.  Il tempo è sempre tiratissimo ma riesco comunque a passare, entrare, dare uno sguardo veloce agli scaffali colmi di nuove uscite e dire “svuoto la casella!”. Mentre mi preparano il conto da pagare, scannerizzo velocemente tutti i fumetti in esposizione. Quello sarà l’unico momento in cui potrò avere un’idea di cosa c’è di nuovo che possa interessarmi (ecco che qui il ruolo fondamentale è giocato dalle copertine). Tra uno scan e l’altro, l’occhio si ferma su un volume dalla copertina principalmente bianca con 3 ragazzi conciati da pseudo Robin. In più si tratta di un numero 1. Perfetto! Così non mi farò angosciare dal perennemente presente “recupero”. Prendo

Samuel Stern 27 "Il quinto comandamento"

Non me ne sta andando bene una... Prima Dylan Dog (vedasi post precedente) e adesso Samuel Stern, che ho deciso di (provare) a recuperare e che mi ha dato la botta finale. Che faccio? lo recupero e cerco di mettermi alla pari o lascio perdere? Se dovessi basarmi solo su questo numero 27, la risposta sarebbe un secco "Lascia perdere. Scappa finchè puoi!" Non ho bisogno di storielle trite e ritrite, dove il demone che hai dentro è il frutto di una rabbia repressa, infarcita di pseudo consigli morali su cosa sia bene e cosa sia male. Ho bisogno di leggere storie che mi lascino con domande aperte e che mi accompagnino anche dopo che le ho finite, che continuino a mettere in discussione le mie convinzioni e che mi diano punti di vista diversi. Non ho bisogno di un Samuel Stern qualsiasi che mi dica sei buono o sei cattivo, se vuoi essere buono fai cosi'. E mi fà anche un po' sorridere come la storia dell'Irlanda moderna venga utilizzata in modo semplice e facilotto com

Dylan Dog 439 "L'invasione silenziosa"

Mamma mia cosa ho letto? Che delusione. Baraldi per me ha sempre significato qualità ma qui siamo di fronte a una storia che non raggiunge nemmeno lontanamente la sufficienza. La storia, nonostante fosse ben lontana dall’essere originale, era partita bene. Dylan, per un motivo banale, si ritrova a vedere/non vedere i veri volti delle persone (ogni riferimento a “Essi vivono” di Cronenberg non è casuale) e per questo motivo decide di indagare sul motivo di tali visioni. E' qui che inizia il viaggio senza capo né coda che ci accompagnerà fino al finale (e che banalità di finale!). La Baraldi ha messo tutte le ovvietà possibili: complottismo da antenne 4G (anche se qui si parla di 6G), motti populisti del tipo “Loro ci vogliono fottere ma noi lotteremo per la verità!”, “Non ci piegheremo al potere!”, “noi siamo il bene e voi che vi piegate al sistema siete il male!” e via così, senza ritegno. Davvero, che delusione! Un fiume in piena di bieco populismo. Una storia banale e pericolosam